Lunedi, mercoledi e domenica: 9-12.30
Venerdì: 15.00-18.00
Sabato: 9-12.30, 15.00-18.00
Martedì e giovedì: chiuso
Testo a cura di PIER GIORGIO OLIVETI
Chi va piano - lo si sa - va sano e, soprattutto, lontano: se ne sono accorti in molti, italiani e foresti, che calcano le mulattiere selciate e i sentieri della Valchiavenna, ammirando paesaggi, cascate e assaggiando le prelibatezze dei crotti o degli agriturismi sotto l´Acqua Fraggia. Per poi tornare. Sì perché ci si può ammalare di Chiavenna, presi da una sorta di sindrome di Stendhal per una location unica, una città conficcata a pochi metri dal semprevivo fiume Mera e pareti verticali dove l´energia del rilievo la fa da padrona. Nel bosco trecento metri sopra occhieggia al sole il villaggio di Pianazzola. È così che un mix unico di posizione geografica, forma delle valli, cultura e fede, fanno di Chiavenna il luogo ideale e il crocevia reale di cammini antichi e moderni. Una comunità al centro delle Alpi, chiusa nella difesa delle proprie peculiarità e differenze ma al tempo stesso aperta a ricevere contributi e innovazioni (la brìsaola docet).
Da secoli fa da cerniera tra il nord e il sud, tra continente e mediterraneo, ma anche tra la montagna, quella vera, dei passi delle alte borgate e degli alpeggi, e il fondovalle e i laghi. Ma Chiavenna è soprattutto e inequivocabilmente una Cittaslow: certificata fin dal 2002, ha scelto a gran maggioranza di volersi bene, di rispettare se stessa oggi e domani. Non è una cosa "normale" essere slow al giorno d´oggi dove tutto quasi spinge al "fast", al produttivismo cieco o al consumo (a nostra insaputa?) di materia e di spirito. Essere Cittaslow non vuol dire "solo" tenere come tesori quali sono, i Biscotìn de Próst o il Violino di capra; significa riflettere come comunità di cittadini rispetto al proprio presente e al proprio futuro, fare squadra per traguardare benessere per tutti. Cittaslow è anche un processo di certificazione di qualità per le città. Così capita che tramite Cittaslow le città "vadano a scuola", sotto esame in sette materie. Ma per essere promossi alla classe superiore non basta la buona volontà o l´impegno del primo cittadino, della giunta o del consiglio comunale di turno, ma occorre il supporto di tutti i cittadini, dall´imprenditore all´insegnante, dagli operatori dei servizi e del turismo agli artigiani di ogni settore, dalle associazioni culturali alle parrocchie. Non bisogna mai stancarsi di "essere cittadini", di contribuire a disegnare e ridisegnare lo spazio a favore di chi ci vive, senza svenderlo per interessi altri. La chiamano "cittadinanza attiva", uno dei cardini di Cittaslow. Anche se oggi la resilienza farcisce a mo´ di rucola ogni dibattito pubblico o in tv, il concetto va comunque difeso e promosso. Cittaslow già venticinque anni fa aveva introdotto la resilienza ambientale e sociale tra i requisiti per essere certificati, ovvero essere capaci quando cambiano le condizioni esterne non solo di sopravvivere ma di prosperare...Facile dirlo, più difficile farlo. Ecco che vista da fuori Chiavenna e la sua valle hanno resistito e resistono più e meglio di altri alla main stream fast e alle incertezze del secolo, difendendo certo l´identità dinamica e i sentieri alpini, ma anche la più antica ferrovia elettrificata d´Italia, oggi davvero preziosa. Anche per questo oggi è a buon titolo la capitale del turismo Cittaslow Outdoor a livello internazionale: per prima la Via Spluga e poi la formidabile rete di cammini che si incrociano a Chiavenna e che proseguono a nord nei Grigioni e nel Reno Posteriore, o a sud verso il Lario, Milano, il Po e la penisola, sono un´attrattiva turistica sempre più conosciuta e apprezzata. In antico e fino a qualche decennio fa questi percorsi che rappresentano una vera infrastruttura green e un bene comune, erano sotto la responsabilità condivisa delle famiglie in valle e degli abitanti delle borgate alpine. Oggi per mantenerli in efficienza occorre un grande e costante lavoro da parte dei professionisti e guide di montagna e dei volontari della Sezione Cai di Chiavenna - che quest´anno peraltro compie 100 anni! Auguri e grazie! - e delle Sezioni Cai contermini, che in accordo con i Comuni, la Comunità montana e il Consorzio per la Promozione Turistica della Valchiavenna, provvedono al catasto e alla manutenzione ordinaria. Come insegna Cittaslow, l´obiettivo è "mettere in valore quello che si è e quello che si ha, senza autodistruggersi". Ecco perché oltre alla valorizzazione dei percorsi sui sentieri, alla valorizzazione dell´importante e ancora in parte misconosciuto patrimonio storico e monumentale del centro storico e delle borgate alte, dall´Evangeliario dell´XI secolo al Palazzo Vertemate Franchi, dalla cappella del Pestalozzi al Museo diffuso fino alla sagrestia di San Luigi Guanella a Savogno, occorre anche essere innovativi e proiettati al futuro con il senso del limite proprio di Cittaslow. "Innovation by tradition" recita un riuscito payoff di Cittaslow (=ci scusiamo per gli anglicismi, ma è un nostro dovere internazionale). Così per favorire "il buon vivere" e garantire la residenzialità per ogni fascia di età, ben vengano le innovazioni digitali e di processo nella gestione dei beni ambientali e culturali, le sperimentazioni in agricoltura (in grande spolvero la viticoltura con nuovi prodotti d´alta qualità e nuovi vigne e vitigni che risalgono le balze e i pendii) e nella ristorazione, l´insediamento di nuove aziende tecnologiche e hub. Non da ultimo fondamentale il ruolo dell´Istituto Alberghiero Crotto Caurga, un "dirigibile verso il futuro", ma sempre "con i piedi per terra", nella Valchiavenna. Come Cittaslow insegna mettendosi allo specchio Chiavenna come ogni altra città, corpo vivo, trova sempre qualcosa da migliorare: tra queste, appuntiamo qui una ulteriore internazionalizzazione della promo commercializzazione dei prodotti di valle (già avviata dal Consorzio turistico Valchiavenna), un maggiore concerto di intenti tra tutti gli attori locali della filiera turistica, un rinnovato "patto per la manutenzione dei sentieri" dove insistono i cammini, e una "carta dell´ospitalità" per il viandante escursionista tra monti e valli. Prosit! |
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Consorzio turistico Valchiavenna T: + 39 0343 37485 consorzioturistico@valchiavenna.com |
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