La storia che vi raccontiamo ha origini lontane. Inizia in epoca romana quando, Chiavenna era conosciuta per l’estrazione della pietra ollàre.
Ollàre, dal latino olla, pentola, poiché dalla lavorazione di questi blocchi si producevano i recipienti da cucina chiamati "lavécc", i laveggi. Un manufatto molto ricercato e venduto in tutta Europa, la cui commercializzazione ha rappresentato un posto importante nell’economia della vallata. Oggi la tradizione dei laveggi è ancora molto diffusa in molti comuni, tanto che alcune famiglie si tramandano gli antichi recipienti di generazione in generazione. Nel corso dei secoli la lavorazione della pietra ollàre non è cambiata. Da ciascun blocco un bravo artigiano arriva a ricavare fino a cinque laveggi. Lo scarto che ne rimane - detto appunto “bottone” - ha forma conica, con una fossetta sulla base. Con questi scarti si realizzavano le pavimentazioni delle vie di Chiavenna, come il quartiere della Bottonera - da cui appunto prende il nome - o il vicolo del Perè, oggi lastricato con cubetti di porfido.
Con il tempo parti di queste zone lastricate sono andate perdute, sostituite da altri materiali. Oggi, qualche traccia dei bottoni la si trova nelle decorazioni di fontane o di marciapiedi a Chiavenna. Capita sovente che durante operazioni di scavo per la manutenzione delle strade, i bottoni di Chiavenna tornino in superficie, testimonianza di quanto fossero diffusi. Ecco perché trovare un bottone nelle case dei chiavennaschi è abbastanza frequente. Sono la testimonianza di un passato mai dimenticato, che per alcuni sono simboli di fortuna e salute. Tornando alla tradizione gastronomica, ancora oggi, i menù di alcuni crotti e ristoranti di Chiavenna propongono pietanze a base di carne cotta nei laveggi. La caratteristica di questa pietra è che consente di distribuire il calore in maniera uniforme, ideale per cotture lente a fuoco basso. La pietra ollàre inoltre, non assorbe e non cede odori e sapori. Il cibo mantiene perciò il suo aroma e la sua fragranza originale, oltre che per le carni, è perfetta per zuppe, polenta, sughi e pesce.