Testo di Elena Preda, collaboratrice Museo del Tesoro, Chiavenna
Foto archivio Museo del Tesoro
Per una fortuita serie di circostanze, i preziosi ornamenti che decoravano il capo della Madonna con bambino sono tornati vicini alla statua venerata nel Santuario dove il 10 ottobre 1492 la Vergine apparve a due fanciulle. Seminascosto nel cortiletto ciottolato adiacente alla chiesa chiavennasca di San Lorenzo, cui si accede superando un massiccio portone verde, si trova un prezioso spazio espositivo: il Museo del Tesoro della Collegiata di San Lorenzo. Durante le giornate di minore affluenza, non è facile per me rimanere ancorata alla scrivania in attesa dei prossimi visitatori: la tentazione di osservare meglio le opere esposte è sempre forte.
Nella sala dell’argenteria c’è un’atmosfera speciale, avvolgente. Nel più completo silenzio, i manufatti sacri conversano tra loro facendo rimbalzare la luce sui loro corpi costituiti da luminose lamine metalliche. Il fluire dello scintillio invita l’occhio a muoversi da un oggetto all’altro fino a posarsi su qualche gemma che, anch’essa colpita da un bagliore, genera colori meravigliosi. Sulla parete destra, una coppia di coroncine mi chiedono di essere ammirate con un po’ più di attenzione. Le si potrebbe immaginare sul capo di qualche fortunato neonato, eppure la loro funzione era ben altra: ornare le testoline della Madonna con bambino nel Santuario di Gallivaggio, in Valle Spluga, a poca distanza da Chiavenna. Si tratta di due diademi costituiti da una base tempestata di gemme colorate e otto lamine in oro zecchino trattate con l’antica tecnica dello sbalzo, che consiste nel porre pressione sul retro del metallo per imprimere un’immagine. In questo caso, le lamine sono decorate da racemi e volti di teneri angioletti. Sulla sommità, svetta il globo crucigero: la sfera terrestre sormontata dalla croce, che indica il profondo legame tra fede e vicende terrene. Questa immagine simbolica è particolarmente indicata per il luogo cui le coroncine erano destinate, considerati i numerosi casi documentati di prodigi, miracoli e guarigioni avvenuti per mezzo dell’intervento della Madonna di Gallivaggio. Negli anni le due corone furono portate nel Museo per essere meglio protette, lasciando delle copie sul capo delle due statue. A seguito della frana avvenuta nel 2018 e che ha danneggiato il Santuario di Gallivaggio, la statua lignea con la Vergine si trova ricoverata nella Cappella di Santa Marta, laterale alla chiesa di San Lorenzo. Mi chiedo spesso se, vicina ai suoi antichi gioielli, la Vergine gradisca la momentanea trasferta a Chiavenna, in attesa dello sperato ritorno verso casa. L’apertura invernale del Museo del Tesoro offre l’opportunità di apprezzare gli splendidi reperti custoditi in questa splendida galleria, ciascuno con la propria straordinaria storia di fede e cultura che sarò ben felice di condividere con gli ospiti che verranno a farci visita.
Museo del Tesoro
Piazza Don Pietro Bormetti 3
Chiavenna
Telefono: +39 0343 37152
www.museodeltesorochiavenna.it
infomuseodeltesoro@gmail.com
Orari fino a febbraio 2024
Lunedì, martedì mercoledì
e venerdì: chiuso
Giovedì, sabato e domenica
10 - 12.30 /14.30 - 17.00