Testo a cura di Associazione Amici Val Codera ODV
Alla scoperta di un luogo magico, perfetto per chi cerca una destinazione all’insegna del distanziamento.
Chi già conosce la Val Codera non potrà che essere d’accordo con l’affermazione che per i purtroppo attuali tempi di distanziamento non potrebbe esserci meta più indicata.
Una valle di 45 chilometri quadrati di territorio priva di accesso stradale, che ha saputo mantenere un ambiente naturale integro, solcato da percorsi pedonali che collegano antichi aggregati rurali ed alpeggi. Un’area che permette al visitatore di fruire di un’ampia varietà di paesaggi: dalle viste panoramiche sul lago di Mezzola, ai canyon scavati dal fiume Codera e della Val Mala, dalle fiabesche selve di castagni della media valle ai circhi glaciali delle valli Averta ed Arnasca. Lontano da tutto, Codera, il piccolo capoluogo della valle, riflette questo isolamento: un borgo plasmato nel granito, appartato e solitario, vissuto tutto l’anno da un pugno di inossidabili valligiani e appassionati.
Autenticità alpina
Quel che di sicuro sorprenderà anche chi frequenta da tempo la valle è la possibilità, molto interessante in questi tempi, di poter gustare l’autentica realtà alpina del luogo. Nel vostro bagaglio occorrerà mettere tempo e curiosità e avrete la possibilità di vivere un borgo fuori dal tempo, in stanze condivise o scegliendo di fermarvi in una piccola casa di granito di Codera, che fa parte del progetto Ospitalità Diffusa. Lo studio è nato dall’impegno e dall’attività della locale Associazione Amici della Val Codera, fondata 40 anni fa per mantenere viva la vallata. Soggiornando nel borgo potrete fare esperienze legate al territorio, guidati alla visita del piccolo Museo di Valle o a conoscere i luoghi delle Streghe di Piana Cii, a percorrere antichi sentieri o ad apprezzare i favi cerei con il miele purissimo prodotto negli alveari orizzontali Top Bar. Si possono anche cucinare ricette con erbe spontanee raccolte nei prati e nelle selve castanili, o ancora partecipare alla cura degli orti terrazzati della Biodiversità Alpina, che forniscono materia prima a metri quasi zero per la gastronomia identitaria che viene servita ai tavoli dell’Alpina, accolti come amici in un’osteria in funzione dal 1935 al centro di Codera, luogo d’incontro per scoprire le attività che animano il borgo e in grado di farvi sentire a casa, ma in un ambiente davvero speciale. Una vacanza diversa, che vale la pena di sperimentare.