Continua il nostro viaggio con A2A alla scoperta della più importante energia rinnovabile
del nostro territorio. Dopo le precedenti tappe in Valle Spluga, ci spostiamo nella candida Bregaglia dove il fiume Mera è da sempre fonte di energia pulita.
Il fiume Mera è da sempre fonte di energia pulita. La catena energetica della Bregaglia, splendida valle dove l’acqua proveniente dalle più belle cime delle Alpi Retiche, travalica i confini nazionali di due Paesi e, senza interruzione, aziona diversi impianti disposti in serie lungo la vallata. E lo fa in maniera virtuosa. Italia e Svizzera hanno realizzato tra la fine degli anni ’40 e la fine degli anni ’50 un complesso e grandioso schema di utilizzazione idroelettrica che si sviluppa per un’estensione di 40 chilometri e quasi 2000 metri di dislivello, il lago creato dalla diga dell’Albigna e l’ultima centrale tra Gordona e Samolaco. Le due aziende energetiche delleb città a nord e sud delle Alpi, EWZ per Zurigo ed A2A per Milano, proprietarie dei principali impianti, sono strettamente legate a questa valle, importante fonte di energia pulita per le due nazioni. Le principali infrastrutture che si incontrano durante le escursioni, nella bella stagione, sono in parte visitabili su richiesta alle due compagnie energetiche.
In Svizzera gli impianti principali sono quelli di Lobbia alimentata dalla diga dell´Albigna, fra Vicosoprano e Casaccia, e Castasegna sul confine. In Italia il primo grande impianto è Chiavenna (denominato Mera I), nascosto in caverna nella frazione di Tanno a Prata Camportaccio. Segue quello di Prata Camportaccio (Mera II) in località Ponte dei Carri. Entrambi utilizzano l’acqua del Mera derivata a Villa di Chiavenna dalla diga. A Gordona (Mera III) le turbine utilizzano la stessa acqua processata dalle centrali poste a monte, a cui si uniscono le acque turbinate dalla centrale di Mese, provenienti dalla Valle Spluga e dalla Val Bodengo. Sfruttato l’ultimo salto disponibile, l’acqua viene restituita all’ultimo impianto, il “Mera IV”, realizzato da privati a fine anni ‘90 a Samolaco. Ma non è tutto: sempre lungo l’asta del fiume Mera, a monte della diga di Villa di Chiavenna è in funzione dalla metà degli anni 2000 un altro impianto denominato “Maira”. Un vero e proprio labirinto di gallerie e canali invisibili all’occhio dell’uomo che accomuna l’impegno di due Paesi nel mantenimento, ammodernamento e gestione degli impianti idroelettrici per un eccellente utilizzo della preziosa risorsa accumulata sulle vette circostanti.