Un itinerario guidato nelle selve di castagno, per conoscere la storia e i prodotti alimentari realizzati con questo straordinario frutto autunnale.
Quando si parla di Val Bregaglia, viene naturale menzionare il suo rapporto con la castagna. Nel corso della storia, questa stupenda valle che collega l’Italia ai laghi dell’Engadina ha costruito un legame identitario indissolubile con il frutto più emblematico dell´autunno. Non è un caso se il primo villaggio svizzero che si incontra appena superato il confine di Villa di Chiavenna, porta il nome di Castasegna. Frutto importantissimo insieme alla noce nell’alimentazione alpina tradizionale, la castagna in epoca antica aveva sostituito l’assenza dei cereali.
Una lunga tradizione
Eppure a ben guardare, il castagno non è nato qui, in Val Bregaglia. Venne importato oltre 2000 anni fa dai romani, trovando subito larga diffusione grazie ai processi di essiccazione che ne permettono ancora oggi la conservazione e la trasformazione in farina. Prive di glutine e ricche di proprietà nutrizionali, le castagne oggi rappresentano un prodotto prezioso, intorno al quale la Val Bregaglia ha saputo costruire una risorsa anche per il turismo.
Il castagneto
Il percorso didattico che si sviluppa lungo le sponde di Castasegna, costituisce la meta ideale in autunno per famiglie e non solo. Lo splendido sentiero di due chilometri immerso nella natura è corredato di tavole informative, che presentano le varietà di castagne e le differenti tecniche di coltivazione. Passeggiare nelle selve che in autunno si tingono di giallo, rosso e arancio è un’esperienza straordinaria. Fino al 1° di novembre è possibile prendere parte alle escursioni guidate lungo il percorso didattico, in programma ogni mercoledì mattina. L’itinerario offre la possibilità di conoscere le varie fasi della coltivazione della castagna, compresa l’essiccazione e la lavorazione, Moltre ai tanti prodotti gastronomici che la comunità realizza con la farina: dalle torte alla pasta.