Fotografie di Matteo Maraffio e Marco Carenini
L’autunno offre la possibilità di apprezzare gli angoli più emblematici della Valchiavenna,
attraverso una nuova prospettiva arricchita di infinite variazioni cromatiche.
Abbiamo chiesto ad alcuni fotografi specializzati in scatti aerei, di immortalare per noi gli scorci più belli. Ecco il risultato.
Come cambia il panorama che ci circonda, se osservato da una quota diversa rispetto a quella a cui siamo abituati a vivere, a muoverci. Ce ne siamom accorti quando Marco Carenini e Matteo Maraffio ci hanno portato una selezione dei loro scatti aerei della Valchiavenna realizzati nello scorso autunno. Produrre una buona fotografia significa rappresentare delle vedute uniche del mondo che ci circonda. Qualcosa di inconsueto che, abitualmente, non può essere visto seppure riguardi ciò che abitualmente abbiamo a portata di mano. Il senso di questa attività è espresso dalla possibilità di catturare immagini da posizioni non convenzionali. La fotografia aerea è uno dei modi migliori per fornire una nuova prospettiva. E così, i laghi alpini che abitualmente visitiamo durante i mesi più colorati dell’anno, diventano macchie omogenee rotte soltanto dal l´increspatura del vento. Si distingiono per il loro perimetro definito, circondato dalle punte arancioni dei larici.
Lo stesso vale per le strade, che alle prime nevicate dell’autunno si trasformano in serpenti scuri che si snodano su superfici apparentemente piatte. Intorno, solo gli alberi bianchi che conservano la punta arancione. Anche i borghi alpini diventano luoghi magici se osservati dall’alto, con corsi d’acqua e vie di collegamento appena abbozzati.
Il mondo visto dall’alto offre una visuale nuova e speciale del nostro habitat. L’immagine perde di profondità, ma acquista nuovi significati che trasformano la nostra percezione in qualcosa di nuovo, diverso, ma pur sempre riconoscibile.