Ogni anno, al venerdì santo, Chiavenna rinnova il suo legame con la cerimonia religiosa dando vita ad una processione suggestiva.
Come accade in molte località europee, anche Chiavenna porta nella propria matrice storica una forte radice connessa ai grandi valori della fede. Il legame lo si rileva chiaramente ancora oggi, passeggiando per il bel corso pedonale della città, dove compaiono ben conservati i dipinti sacri che decorano le facciate eleganti dei palazzi nobiliari. L’elevato numero di campanili e chiese non fa che rafforzare questa intensa connessione. In alcuni eventi, però, la relazione tra storia e religione emerge in tutta la sua atavica valenza, assumendo connotazioni che lambiscono la sfera del folclore.
È il caso della processione del Venerdì Santo e della Settimana che la precede.
In questo lasso di tempo la città viene avvolta da una contagiosa sensibilità, che la porta a rinnovare una serie infinita di rituali rimasti immutati nei secoli. Dalle finestre della lunga vasca di via Dolzino, le famiglie della città espongono drappi sacri e ceri che contribuiranno a creare un’atmosfera spirituale durante il passaggio della processione notturna.
CONFRATELLI La commemorazione della Passione di Gesù Cristo coinvolge soprattutto le confraternite, un tempo molto diffuse e numerose. Ci fu un momento in cui nella sola Chiavenna se ne contavano 13, ognuna con un compito specifico sia nella vita religiosa della comunità, che
nelle mansioni sociali a sostegno dei meno fortunati. Oggi ne sono rimaste soltanto due: quella del Santissimo Sacramento contraddistinta dalla tunica rossa, e quella della Beata
Vergine Addolorata della buona morte. A quest’ultima, detta anche “dei neri” per via delle
vesti scure indossate dai suoi confratelli, tocca il compito di curare ogni dettaglio della
processione e delle iniziative ad essa collegate. Guidati dal “priore”, i volontari – tra cui compaiono anche moltissimi giovani – si occupano di predisporre ogni dettaglio che segnerà il passaggio del corteo e le sue soste. Ad anni alterni il percorso parte dalla parrocchia di San Fedele o da quella di San Lorenzo, sfilando per le vie del centro storico e attraversando le piazze principali della città.
TESORI NASCOSTI Nella settimana prima del Venerdì Santo viene aperta la chiesa di San Bartolomeo,
nell’omonimo rione della città. Ciò dà modo ai fedeli e ai turisti di ammirare l’antico
catafalco in legno utilizzato a San Lorenzo sino alla metà del secolo scorso, sul quale veniva alloggiato il feretro in vetro in cui era custodita la statua del Cristo deposto. Oggi questo enorme cimelio non viene più adoperato nella processione, anche per ragioni di sicurezza. Tuttavia, il catafalco conserva ancora tutto il fascino che un tempo serviva a esaltare ed elevare la Passione di Cristo ad un livello superiore rispetto a quello dell’uomo.
LA PROCESSIONE Il momento più importante della Settimana Santa è senza dubbio quello della processione
del venerdì. La confraternita della “Buona Morte” dedica molta cura e attenzione a questo
evento che richiama in città centinaia e centinaia di persone. Negli ultimi anni è notevolmente cresciuto l’interesse per la processione da parte dei turisti, che giungono apposta a Chiavenna anche dalla vicina Svizzera per assistere alle suggestive fasi della tradizionale rappresentazione di fede. Quando il buio avvolge la città, dalla parrocchia di
partenza si avvia lentamente il lungo corteo di fedeli aperto dai sacerdoti e chierichetti,
seguiti dalla banda cittadina e scortata da carabinieri in divisa storica. Alle loro spalle, in lunghe tuniche nere, i confratelli della “Buona Morte” portano a mano e a spalla gli oggetti
antichi che rappresentano i momenti più importanti della passione di Cristo.
Nel lungo spazio occupato dalla confraternita, sono esibiti elementi artistici di notevole
valore come i baldacchini di velluto ricamati finemente a mano, gli arazzi del Seicento raffiguranti le scene della Settimana Santa, i candelabri, le lanterne e ovviamente le statue sacre. Le più importanti sono quella del Cristo deposto, portato in processione in una grande teca di vetro risalente a vari secoli or sono e sorretta da otto confratelli, e quella della Madonna Addolorata, altissima e scortata da lampade di ottone sorrette da aste lunghissime. Il ritmo lento del corteo è scandito dalla solenne musica della banda cittadina, che dà il passo alla processione.
LE STA ZIONI Ad ogni stazione i fedeli che assistono al passaggio della processione, ai bordi della via,
partecipano alla preghiera. La musica si ferma. Due ali di folla si addensano ordinate ai piedi dei palazzi che segnano il limite della “vasca” di via Dolzino e del centro storico. Dalle finestre delle case, i fedeli assistono alla processione, osservando dall’alto il passare lento e ordinato del corteo. Ogni stazione è preparata con cura: piccoli altari vengono allestiti
nei punti prestabiliti, decorati con immagini sacre e paramenti antichi. I negozi, i bar e gli esercizi pubblici abbassano le serrande, partecipando così al sentimento collettivo. Ogni anno la tradizione della processione si rinnova con grande passione. È l’opportunità per scoprire un lato suggestivo della cultura locale, nella quale storia e fede si fondono in modo profondo.
CONFRATERNITA DELLA BEATA VERGINE ADDOLORATA DELLA BUONA MORTE
a cura di Renato Locatelli
Fu istituita nel 1677 per iniziativa del canonico Carlo Francesco Dini.
Nel 1700 costruì la propria cappella ed il battistero presso la Chiesa di San Lorenzo dove si trova attualmente. Dal 1682 fu suo compito organizzare la processione del Venerdì Santo, che continua ancora oggi dopo 330 anni. Scopo della Confraternita è il servizio liturgico in varie forme. All’inizio si inserisce nell’azione della Controriforma Tridentina con riunioni di preghiera, assistenza ai Confratelli moribondi ed in particolare al Venerdì Santo l’esercizio
della Buona Morte, la preghiera per essere pronti al momento della morte.
Nel 1738 fece costruire il nuovo catafalco, per deporre la bara del Cristo Morto, al Venerdì Santo. Attualmente è montato nella Chiesa di San Bartolomeo.
Con partenza alle ore 21 dalla Chiesa di San Fedele e arrivo alla Collegiata di San Lorenzo.
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Informazioni ex art. 1, comma 125, della legge 4 agosto 2017 n. 124
Relativamente agli aiuti di Stato e aiuti de Minimis, si rimanda a quanto contenuto nel
“Registro nazionale degli aiuti di Stato” di cui all’articolo 52 L. 234/2012 (www.rna.gov.it).