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Continua il nostro viaggio alla scoperta dei bacini della Valle Spluga e della Valchiavenna. Dopo la tappa alla diga del Truzzo, ci spostiamo a Campodolcino. Un secolo fa presero il via i lavori per la realizzazione della Traversa sul Liro. Oggi, questa straordinaria opera celebra la sua attualità nel contesto energetico del Paese, che premia la lungimiranza verso le fonti rinnovabili.
Il 1923 segnò il primo passo fondamentale nella storia della costruzione del complesso idroelettrico della Valchiavenna, ed in particolare della Valle Spluga. Cento anni fa, infatti, presero il via i lavori per la realizzazione della cosiddetta "Traversa sul torrente Liro", la complessa opera di ingegneria idraulica che consente di derivare le acque, tramite gallerie scavate nella montagna, verso la grande centrale di Mese. Occorsero solo quattro anni per poter completare questo monumentale intervento. Oggi l´impianto, con le correlate dighe e centrali realizzate in alta valle in successive fasi temporali, ricopre un ruolo di spicco nel progetto di autonomia energetica del Paese incentrato sulle fonti rinnovabili.
Autunno sul lago
Le dighe della valle fanno oggi parte integrante del territorio, e con esse sono sorti splendidi invasi che valorizzano il paesaggio. Molteplici sono gli esempi di laghi artificiali lungo la Valle Spluga: Montespluga, Madesimo, Isola, Truzzo, Prestone. Quest´ultima, a Campodolcino, costituisce uno dei nodi nevralgici più importanti del sistema che si sviluppa lungo il Liro. Le belle giornate di autunno offrono una splendida occasione per compiere tranquille passeggiate sulla riva del lago all’ingresso del paese, apprezzando i magnifici colori della natura circostante le frazioni di Portarezza e Prestone, l’architettura industriale della centrale che si inserisce nel contesto alpino e riflettendo sul rapporto uomo-montagna, antropizzazione-natura e l’attualità delle opere idroelettriche che permettono di produrre energia green.
Il storia di Prestone
La centrale di Prestone entrò in funzione nel 1953. Per chi mastica la materia tecnica, basti sapere che è costituita da due turbine Francis ad asse verticale con una potenza massima di circa 25 MW. Può produrre annualmente un fabbisogno annuo di circa 25.000 abitazioni, circa un terzo dell’intera Provincia di Sondrio. L´impianto si trova esattamente nel punto mediano dell’asta idroelettrica lungo il torrente Liro, che da Montespluga termina a valle di Gordona. La centrale di Prestone produce energia utilizzando l’acqua accumulata nel lago artificiale di Isola, a circa 1250 metri sul livello del mare. Inoltre, a Prestone confluiscono le acque derivate dalle valli di Starleggia, dal torrente Rabbiosa e della Val d’Avero attraverso derivazioni sotterranee: acque che, una volta azionate le turbine, tornano a scorrere pulite lungo i fiumi della vallata.
Patrimonio collettivo
L’importanza che le centrali della Valchiavenna hanno assunto nei primi anni dello sviluppo del Paese, sono documentate dai numerosi articoli dell’epoca che - con un linguaggio ormai desueto - celebravano “l’ardimentoso ingegno” italiano. Negli archivi di A2A sono ancora custodite le pagine del giornale edito dal Touring Club in cui nel 1927 e nel 1937 si presentavano, con dovizia di dettagli tecnici, le potenzialità espresse dall´impianto dello Spluga e di Mese. A dare la misura esatta dell’importanza di quest’opera basti ricordare che per l´inaugurazione della centrale di Mese nel 1927 - l´impianto è il più grande della Valchiavenna e in quel momento la più potente d´Europa - partecipò anche il Principe Umberto di Savoia. Una pagina di storia che oggi in pochi ricordano, ma che dà molto bene il polso di ciò che rappresentò ai tempi questo straordinario intervento e che oggi rivive una nuova primavera. |
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