Da lunedì a sabato: 9-12.30 e 15-18.30
Domenica: 9-12.30
Martedì: chiuso
Adagiato sul versante orografico destro, appena sopra quota 2000, il Pian dei Cavalli si presenta all’occhio dell’escursionista come una vasta dorsale verde lievemente inclinata, adibita a pascolo. Un’area già frequentata 10.000 anni or sono da tribù nomadi di cacciatori che popolavano le Alpi. Proprio qui, dal 1986 in poi, il professor Francesco Fedele dell’Università di Napoli, condusse varie campagne di ricerca che permisero di individuare una quindicina di siti preistorici. Ai tanti reperti se ne aggiunsero altri ritrovati negli alpeggi circostanti, come le lame di selce risalenti a 5.000 anni fa o i resti di accampamenti datati tra il 1500 e il 1000 avanti Cristo.
PARTENZA DA STARLEGGIA
L’escursione ha inizio dal nucleo di Starleggia, nel territorio di Campodolcino. Lasciata l’auto, si percorre a piedi la strada carrozzabile riservata ai consorziati, fino all’alpeggio di San Sisto,1700m. In questo primo tratto il dislivello è minimo e il percorso si sviluppa nel bosco di larici, che termina non appena si raggiungono le prime baite. Da San Sisto lo scenario si apre: sul versante opposto della Valle Spluga si distinguno chiaramente il Pizzo Groppera, lo Stella e il Mater, mentre alle nostre spalle domina l’imponenza granitica del Pizzo Quadro.
DESTINAZIONE ZOCCANA Raggiunta la vecchia cava di San Sisto – oggi adibita a posteggio –, si dovrà attraversare tutta la conca per raggiungere il nucleo alpino, da dove la segnaletica ci indicherà la direzione per l’Alpe Zoccana, 2000m. Ora la salita si fa intensa: il sentiero si inerpica a zig-zag sul versante ripido, concedendo pochissima tregua. L’occasione di qualche sosta per riprendere fiato offre lo spunto per ammirare il panorama circostante, specialmente quello che si sviluppa a sud della Valle Spluga.
IL PASCOLO DEI CAVALLI
Una volta guadagnata Zoccana, il percorso si fa più dolce, raggiungendo
in pochi minuti il Pian dei Cavalli. Il nome di questa piana lo si deve ai numerosi allevatori che, ancora oggi, portano al pascolo le mandrie dei magnifici cavalli haflinger, un tempo utilizzati per il lavoro agricolo e per la soma. Il panorama ora spazia su tutta la vallata, dal Passo Spluga fino alla pianura valchiavennasca, regalando scorci che valgono bene la pena di essere immortalati con una macchina fotografica. Per chi se la sentisse, in circa un’ora-un’ora e mezza è possibile raggiungere il Lago Bianco, 2300m. Foto © Michele Iosi www.facebook.com/michele.iosiFoto © Michele Iosi www.facebook.com/michele.iosi |
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