L´alpe dei fiori
Foto e testi di Enrico Minotti
Nessun visitatore può rimanere deluso, tante e tali sono le attrattive che la Valle Spluga può offrire.
Alle affascinanti bellezze naturali si affiancano le particolari caratteristiche architettoniche di borghi antichi, mulattiere e sentieri magnificamente acciottolati.
Un patrimonio storico, culturale, ambientale di enorme valore. Ad un’ora di cammino da Fraciscio, frazione nel comune di Campodolcino, qualcuno ha dato corpo ad un sogno; l’alpe delle Foppe. Si parte a piedi dal parcheggio del cimitero di Fraciscio oppure più facilmente da Motta con un semplice traverso a mezza costa in trenta minuti. Si percorre la “nuova”e comoda pista ciclabile che, con una lunga serie di tornanti, si snoda attraverso un magnifico bosco di larici e abeti. I prati delle Foppe sono ben rasati, un ordinato orticello, una moltitudine di coloratissimi fiori che adornano alcune baite finemente ristrutturate.
Nell’aria un gradevole aroma di legna che arde si confonde con il profumo del fieno sotto il sole, la risata argentina di una bimba, un’ascia che batte sul ceppo, tutto concorre ad evocare il piacere della quiete e ritmi di vita ormai appartenenti al passato. Una sosta è imperativa.
Ed è qui che ho incontrato Diego e sua moglie Valentina. Siamo negli anni 90 quando Valentina, giovane sposina, mostra al marito la radura e i ruderi delle baite appartenenti ai suoi avi. Diego ne vede le potenzialità e apprezza la tranquilla bellezza del luogo. Sbrigate le opportune pratiche burocratiche iniziano i lavori. Fatica e sudore non si contano per liberare la radura da piante infestanti, erbacce e macerie.
Diego ricorda ancora i passi necessari, gravato dal peso, per arrivare alla baita: ben ottocento da “alpino” in forma, altrimenti circa mille quando sfiatato. Sacrifici, impegno, denari, amore per le proprie origini hanno contribuito alla realizzazione di un sogno. Sogno che è fruibile, in tutta la sua bellezza, anche per i viandanti che hanno la fortuna di passare dalle Foppe, l’alpe dei fiori.