Una vedetta silenziosa osserva l’Alta Valle Spluga. Celata dalle ampie fronde dei pini e dei larici che le fanno da corona, la torre seicentesca di San Sisto si erge a testimone del lento trascorrere del tempo, mantenendosi imperturbata al volgere delle stagioni. Il luogo è a circa 1770 metri di altezza, nell’alta Valle Spluga, territorio amministrato dal Comune di Campodolcino. San Sisto riunisce una serie di baite raggruppate in vari villaggi spalmati nell’ampia conca sul versante orografico destro della vallata. È un luogo magnifico, specialmente se lo si visita in autunno, quando i rami dei larici si accendono delle tinte calde della stagione e le vette delle montagne circostanti appena imbiancate fanno da contrasto con il blu limpido del cielo. La visita alla torre di San Sisto può rappresentare il punto di arrivo per una gita facile e comoda, adatta anche alle famiglie.
PARTENZA
Giunti a Campodolcino, si imbocca in auto la strada comunale che dalla Strada provinciale
di Isola, si arrampica fino al borgo di Starleggia, a circa 1550 metri di quota, rinomata per le sue deliziose patate di montagna.Posteggiata l’auto, l’itinerario pedonale offre due varianti: affrontare la via più ripida e diretta che dal nucleo sale verso San Sisto, oppure percorrere a piedi la carrozzabile che dolcemente giunge all’alpe. Se avete bambini con voi, suggeriamo questo secondo tracciato, che inizia proprio da Starleggia sul prolungamento della strada che attraversa il borgo. In un’ora di cammino a passo comodo, protetti dal bosco di larici, giungerete a San Sisto: attraversando la vecchia cava trasformata in posteggio riservato ai consorziati, spostatevi sul versante opposto della conca e, volgendo lo sguardo sull’angolo sinistro dell’orlo della valle, cercate la torre.
LA TORRE
La costruzione risale al 1600 anche se la torre era già presente in età romana, al pari di quelle che ancora oggi si trovano disseminate nei punti strategici della vallata, utilizzate per finalità strategiche e militari.Grazie al contributo del Consorzio locale, della Comunità montana e della ProValtellina, la torre è stata sottoposta ad una corposa ristrutturazione nel giugno di quest’anno. La comunità locale è particolarmente legata a questo simbolo, divenuto ormai emblema dell’alpe.
PAESAGGIO
L’autunno regala favolose scenografie, con colori e tinte magnifiche. Approfittare di una bella giornata in questa stagione per visitare la torre campanaria di San Sisto può rappresentare una bella occasione per apprezzare sotto una veste diversa, il fascino della montagna.
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Informazioni ex art. 1, comma 125, della legge 4 agosto 2017 n. 124
Relativamente agli aiuti di Stato e aiuti de Minimis, si rimanda a quanto contenuto nel
“Registro nazionale degli aiuti di Stato” di cui all’articolo 52 L. 234/2012 (www.rna.gov.it).