L’arrampicata su roccia è più che uno sport, è quasi uno stile di vita che annovera diversi seguaci ed esercita su chi la pratica un fascino irresistibile. In Valchiavenna questa attività sportiva è sbocciata all’inizio degli anni ’80, quando tutto il mondo alpinistico visse un periodo di grande fermento con l’avvento di quella che fu chiamata “arrampicata libera”, o “free climbing” e che significa: salire utilizzando le sole asperità della roccia, mentre corda e chiodi servono esclusivamente per arrestare un’eventuale caduta. La differenza con l’arrampicata praticata fino a quel momento può sembrare irrisoria, ma forse il termine “libera” assumeva anche un altro significato: libera dai pregiudizi e dagli orpelli del passato.
Fu così che si iniziò a scalare con uno spirito nuovo. Si cominciò al Sasso Bianco di Prata, poi si passò alle Placche di Bette, all’Acquafraggia e via-via si scoprirono altre pareti esplorando le rocce affioranti dai boschi intorno a Chiavenna e, quando le tendenze richiesero un’arrampicata più atletica e muscolare, si iniziò a chiodare itinerari verticali e strapiombanti al Sasso del Drago, a Vho, a Cranna e su tante altre rocce disseminate nell’intera vallata.
A distanza di quarant’anni dalle prime esplorazioni si può affermare che è stato svolto un grande lavoro e grazie all’impegno di Guide Alpine e volenterosi, si può contare attualmente un numero di itinerari attrezzati che si aggira intorno al migliaio. Ora si può dire che la Valchiavenna sia divenuta una realtà importante per l’arrampicata e la sua caratteristica fondamentale viene data dalla varietà delle scalate. La grande differenza delle rocce presenti, la diversità degli stili d’arrampicata, della difficoltà, della lunghezza degli itinerari e la loro ubicazione ha permesso la creazione di un ventaglio di scalate ben assortito e apprezzato da sempre più appassionati provenienti da ogni località. Molti di noi avranno notato le persone che “affollano” in alcune giornate il piazzale alla base del Sasso del Drago, nel settore chiamato “Drive in”, ma questo è solo perché, essendo tanto vicino alla strada, risulta evidente. Ma la stessa situazione si ripete in altre palestre di arrampicata (meglio chiamate”Falesie”) che si rivelano così dei luoghi che esercitano una grande attrattiva turistica e una valida occasione per svolgere un’attività sportiva sana e coinvolgente. Un’altra realtà degna di nota viene fornita dal Camping Acquafraggia, presso le famose cascate, divenuto un punto di riferimento per gli arrampicatori e per gli appassionati dell’attività all’aria aperta. Oltre che rappresentare una buona base presso cui pernottare o trovare ristoro immersi nella natura, al campeggio si possono trovare informazioni sugli itinerari di arrampicata, mentre le stesse relazioni vengono riportate anche nel sito internet www.campingacquafraggia. com (dove potete visualizzare le immagini presenti in questo articolo e molte altre ancora) o su vari libri di arrampicata che descrivono minuziosamente tutti gli itinerari presenti.
E’soprattutto grazie a queste pubblicazioni che, puntualmente, giungono in valle arrampicatori di ogni nazionalità, richiamati anche dalle famose montagne circostanti e favoriti da un clima che permette l’arrampicata durante l’intero arco dell’anno. Vi sono Guide che accompagnano gruppi o scuole di arrampicata, scalatori provetti, giovani coppie o altre più attempate ma altrettanto felici, genitori con bambini; anche per loro sono stati allestiti itinerari più facili dove poter iniziare ad arrampicare. Oggi l’arrampicata in Valchiavenna è più che mai viva e vede anche un numero crescente di giovani appassionati locali. Gli itinerari presenti, dai nomi fantasiosi e con difficoltà che raggiungono il grado 8b, godono di una buona frequentazione, mentre prosegue costantemente l’opera di ricerca di nuove vie, con pari entusiasmo, attenzione alla sicurezza e massimo rispetto dell’ambiente naturale.
PICCOLO DIZIONARIO DI ARRAMPICATA
L’arrampicata è un piccolo mondo a sè e come tante discipline sportive utilizza un proprio linguaggio che può risultare incomprensibile a chi non è del settore. Ecco alcuni fra i termini più diffusi ed il loro significato. Tiro (o tiro di corda): tratto di arrampicata della lunghezza della corda, solitamente lungo da 20 a 50 metri. Fix (o spit): punto di ancoraggio infisso nella roccia costituito da un tassello inserito in un foro operato con il trapano a cui è agganciato una piastrina con anello. Resting: fermata presso un fix per recuperare energia. Rotpunkt: salita di un tiro senza resting o cadute. Gri-gri: attrezzo per assicurare il compagno e arrestarne le cadute. On sight (o a vista): salita rotpunkt di un itinerario al primo tentativo. Moulinette: itinerario di arrampicata normalmente non più lungo di 35 metri al cui termine ci si cala fino alla base e dalla quale si assicura il compagno. Multipitch: itinerario di più tiri di corda. Sosta: punto di fermata al termine del tiro di corda. Friends, Nuts: attrezzi da inserire nelle fessure per creare ancoraggi. Trad climbing: arrampicata con uso esclusivo di friends e nuts. 9a: massimo grado di difficoltà attualmente raggiunto (solo da poche persone al mondo!) Corda doppia: sistema di calata al cui termine si recupera la corda tirando uno dei due capi. Discensore: attrezzo metallico utilizzato per scendere in corda doppia.
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Luoghi, paesaggi e racconti.
a cura di Paolo Rotticci
foto di Francesco Triaca
Nato a Chiavenna e cresciuto nel borgo di Mese, Paolo Rotticci ha sempre nutrito una ...
Informazioni ex art. 1, comma 125, della legge 4 agosto 2017 n. 124
Relativamente agli aiuti di Stato e aiuti de Minimis, si rimanda a quanto contenuto nel
“Registro nazionale degli aiuti di Stato” di cui all’articolo 52 L. 234/2012 (www.rna.gov.it).