La pietra ollare La pietra ollare è una qualità di serpentino, scientificamente detta schistosa, di color verdastro o bigio, saponacea e friabile. Il nucleo fondamentale è a Chiavenna e dintorni, fino alla Valcondria e a Prata, ma gli affioramenti proseguono da Piuro fino a Castasegna e oltre.
Si hanno testimonianze del suo utilizzo fino in epoca etrusca, come dimostra un vaso trovato a S. Giorgio, sopra Novate Mezzola.
Le cave sotterranee, una serie di cunicoli che si inoltravano per decine e decine di metri nella roccia, alcune delle quali recentemente esplorate nella zona di Piuro, erano dette normalmente "trone".
Famosa, a Chiavenna, la grande cava della Caurga e la contrada Bottonera, dove la pietra veniva lavorata al tornio.
La pietra ollare fu usata in particolar modo per la lavorazione dei laveggi, ma anche in campo artistico si hanno numerosi esempi: il fonte battesimale di Chiavenna, portali, fontane, porticati e oggetti decorativi di ogni foggia.
Lavéec e piòta La Piòta La piòta è una lastra di roccia di beola, serpentino o ardesia di forma tradizionalmente rettangolare, usata per la cottura sul fuoco o sulla brace di svariati tipi di cibi.
Questo tipo di cottura ha la particolarità di non richiedere quasi condimento anzi sono i cibi stessi che cuocendo, liberano il grasso in eccesso e valorizzano così i sapori naturali delle pietanze e al tempo stesso ne mantenengono tutti i valori nutritivi, esaltando l´uso delle spezie e degli aromi.
Il lavéec
Il laveggio (in dialetto "lavéec") è un recipiente in pietra ollare lavorata al tornio.
Un tempo era usato per la cottura di tutti i cibi, specie dei bolliti; ora è usato in modo particolare per la cottura di costine e selvaggina.
Gli vengono attribuiti particolari pregi, quali la rapida cottura, la conservazione della fragranza dei cibi cotti, l´infrangibilità del recipiente e, in passato, addirittura la neutralizzazione di ogni eventuale sostanza velenosa.
Racconto a cura di Giacomo Gandini
illustrazione di Stefania Castelnuovo
Con il racconto di Giacomo Gandini inauguriamo un nuovo spazio del nostro magazine, dedicato a storie che intrecciano ...
A cura di ALBERTO MARTINELLI
Mi consigli un´escursione? Nasce da questa domanda il mio progetto di realizzare questa guida, “Sentieri in Valchiavenna”. Lo premetto subito: il libro non vuole ...
Testo a cura di GIANLUCA DE FLORIO
foto di MICHELE IOSI
Come si tramanda una tradizione? Forse attraverso l´esperienza diretta durante l´infanzia o partecipando alle sagre di paese. ...
Informazioni ex art. 1, comma 125, della legge 4 agosto 2017 n. 124
Relativamente agli aiuti di Stato e aiuti de Minimis, si rimanda a quanto contenuto nel
“Registro nazionale degli aiuti di Stato” di cui all’articolo 52 L. 234/2012 (www.rna.gov.it).